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Svezzato da una donna matura

Svezzato da una donna matura

Arrivato alla soglia della terza età si ha più tempo per pensare perché la frenesia di fare scema gradualmente. Per chi come me ha passato una vita dietro alla figa, assaggiandone molte e in tutte le salse, scema anche la possibilità di avere occasioni per trasgredire, per cui resta solo il pensiero delle più belle scopate fatte, quelle che scaldano l’animo a pensarci, e oggi ve ne voglio raccontare una fatta con una donna matura che mi ha letteralmente svezzato.

Ero molto giovane, ancora esistevano i villaggi Valtur come top per le vacanze estive, ed io ero uno degli animatori in uno di quei villaggi. Giovane ed aitante addetto allo sport, mi bastava solo decidere la ragazza a cui togliere le mutande e ben presto il gioco era fatto, senza troppo dover faticare. Pensavo di essere bravissimo, un grande scopatore, ma dopo aver conosciuto Moira, modenese purosangue, ho dovuto ricredermi e ho iniziato a capire che fare sesso non è mettere l’uccello nella figa e muoversi più a lungo e più velocemente possibile.

Prima di lei cambiavo due, tre ragazze a settimana, quando è arrivata lei mi sono dedicato solo alla sua figa. Il motivo è semplice: ha creato le condizioni perché io non riuscissi a staccarmene. Non avevo mai preso in considerazione di poter andare, io ventenne o poco più, con una quarantenne. Troppo vecchia, pensavo, troppo molle, credevo, ed invece da lei sono stato svezzato al sesso, quello vero, quello che ti entra nel cervello.

Ma andiamo per ordine. Come d’abitudine, al villaggio ci veniva chiesto, almeno il primo giorno, di partecipare anche a corsi non tenuti da noi per far vedere agli ospiti la partecipazione attiva di chi lavorava al villaggio. Quel giorno mi era capitato come turno di partecipare alla lezione di Yoga, che si teneva in una piazzola all’interno della pineta che circonda questo villaggio, non in uno spazio interno al villaggio.

Stavo andando verso la piazzola quando incontro una donna che mi chiede la strada, perché non riusciva a trovarla. Mora, non molto alta, formosa, carnagione scura, due occhi che lanciavano saette ed erano fissi nei miei quasi a perforarmi l’anima.

Le sorrido, le dico che può seguire me ma lei, invece di seguirmi, mi prende per un braccio e mi dice: Se ti dessi una buona ragione per non andare a fare yoga ma per restare qui con me, tu lo faresti? Senza aspettare altro, mi ha spinto di schiena contro il tronco di un pino e mi ha bloccato lì tenendomi le mani sul petto. Questo sempre con quegli occhi di fuoco nei miei, che mi dicevano chiaramente che aveva voglia del mio cazzo.

Come dicevo prima, non ero mai andato con una donna così tanto più grande di me, quasi il doppio dei miei anni, e la cosa mi ha subito eccitato. Tra l’altro non era proprio male per la sua età. Io indossavo solo un costume come lei e avevo la stuoia dove stendermi per gli esercizi a terra. La testa del mio fratellino è chiaramente subito uscita dal bordo del costume e lei, sempre con le mani a spingere il mio petto, ha abbassato lo sguardo cupido a guardarlo spuntare fuori.

Mi ha di nuovo fissato negli occhi e piano piano, senza mai staccarli dai miei, è scesa con la bocca, leccandomi il petto e la pancia, lungo il percorso fino ad appoggiare le labbra sulla cappella. Lì è rimasta, facendomi sentire il caldo umido delle labbra appena appoggiate su di lui. Ha staccato una mano dal mio petto e ha saldamente afferrato il mio cazzo in mano liberandolo dal costume, ma senza abbassarlo.

Ero talmente eccitato che quando lo ha liberato le è sbattuto in faccia come una frustata. Lei ha continuato a sbatterselo sul viso, sulla lingua, succhiarlo un po' poi di nuovo a usarlo come frusta su tutto il viso. Tutto questo mentre intorno a noi, più o meno distanti ma con la possibilità di vederci, le persone si dirigevano verso la piazzola per la lezione di yoga. Questa situazione così eccitante, dove per la prima volta non comandavo ma venivo per così dire “usato” mi ha fatto sborrare quasi subito, contrariamente al mio solito.

Lei si è fatta sborrare dappertutto in faccia e poi ha iniziato a pulirsi con la mano e a bere tutto quello che raccoglieva, sempre con una mano sul mio petto a bloccarmi contro il pino. Intanto la lezione di yoga era iniziata, sentivo la voce dell’insegnante guidare le posizioni a pochi metri da noi, ma noi non abbiamo partecipato. Stesa a terra la mia stuoia.

Con Moira ho capito cosa significa fare sesso e come avere un orgasmo anche cerebrale oltre che fisico. L’apoteosi? Quando se lo è fatto mettere nel culo. Mi ha obbligato a restare fermo, in ginocchio, mentre lei, come una cagna, mi girava intorno e mi leccava e succhiava dappertutto, fino a retrocedere e sistemarsi, le gambe tra le mie, con il buchino appoggiato sulla punta del mio cazzo.

Lo ha preso in mano ed è arretrata fino ad inserirlo tutto in quel suo buco prezioso. Tutto da sola, così come da sola si è mossa avanti ed indietro fino a farmi sborrare di nuovo facendomi sentire le sue contrazioni su tutta la lunghezza del mio cazzo. Neanche a dire che ogni minuto di ogni giorno era buono per fare sesso, nei posti e nei modi più impensati. Ha prolungato il suo soggiorno di una settimana, per essere sicura di avermi svezzato bene.

Ho rivisto Moira molte volte anche fuori dal villaggio, perché quando avevo bisogno di ripasso lei era l’insegnante più qualificata. Ed oggi è ancora nei miei pensieri, in quelli più trasgressivi ed eccitanti. Sarà ormai ottantenne, o forse non sarà nemmeno più, ma nei miei pensieri è la donna che mi ha svezzato, che mi ha introdotto alle vere gioie del sesso.