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Ho scopato mia cugina

Ho scopato mia cugina

Finalmente sono riuscito a scopami mia cugina! Dopo averlo fatto posso confermare che il vecchio proverbio che dice “Non c’è cosa più divina che scoparsi la cugina” sia assolutamente vero! Ci sono riuscito, dopo averlo tanto sognato, ed adesso vi spiego com’è andata.

Io e mia cugina siamo quasi coetanei, io di due anni più grande. Ci siamo visti crescere, ma soprattutto io le ho visto crescere le sue tette, l’ho vista iniziare a vestirsi con gonne super short che a malapena le coprivano quel suo meraviglioso culo rotondo e sporgente e le cosce sottili e ben tornite. È una donna, ormai, non molto alta, magra ma dalle curve ben delineate.

Soprattutto quello che si nota in lei sono le tette, enormi su un corpo così sottile. E lei non lascia niente all’immaginazione con quelle sue magliette scollate ed attillate che fanno vedere quanto siano grandi e sode, tette che sfidano la gravità. Siamo sempre stati, io e mia cugina, molto vicini, in sintonia. Siamo spesso usciti insieme e abbiamo parlato e sparlato dei miei e dei suoi amici. Qualche volta si è anche creato un clima di tale complicità e confidenza che sarebbe stato un attimo arrivare a tuffarsi uno sull’altra e scoparci a sangue, ma purtroppo, per un motivo o per l’altro, non siamo mai andati oltre qualche abbraccio, che per me era al cardiopalma sentendo le sue tette spingermi contro quasi a volermi allontanare per non incorrere in tentazioni.

Questo fino alla scorsa settimana, quando il mio cellulare squilla e lei mi chiede se possiamo vederci, è tristissima ed arrabbiatissima perché il suo fidanzato storico l’aveva tradita e lei aveva bisogno di sfogarsi. Non ho capito bene se lo sfogo a cui si riferiva era fisico o solo mentale. Comunque ci siamo dati appuntamento e ci siamo visti in birreria.

Si è presentata vestita di niente, sotto il giubbino di pelle, rischiando di prendersi un malanno data la temperatura ancora fredda. Gli occhi di tutti si sono puntati su di lei come per magia. Capelli lunghi scuri sparsi sulle spalle, alcune ciocche a segnare la curva delle tette, un decolté da capogiro e minigonna pure di pelle. Sono stato l’uomo più invidiato della serata, ne sono certo.

Abbiamo iniziato a parlare ma soprattutto a bere. Lei mi ha spiegato cosa fosse successo, quanto la faceva incazzare questa cosa e che gliela avrebbe fatta pagare, a quel coglione. Man mano che si andava avanti con il bere la sua voce era sempre più impastata e le sue parole più scurrili. La voce si arrochiva e abbassava sempre più, pur essendo uno di fronte all’altra.

Quando mi sono reso conto che aveva passato il limite mi sono offerto di portarla a casa. Lei invece mi ha chiesto di venire da me a dormire perché non aveva voglia di rimanere sola. Neanche a dire cosa ho risposto. Saliamo in macchina ed arriviamo al mio appartamento. Io ancora ero indeciso tra dar retta al mio cazzo che da troppo era irrigidito sulle sue posizioni e la ragione che mi diceva di non far casino.

Entrati nel mio appartamento si toglie il giubbino e, ancora in piedi nel corridoio, inizia a chiedermi perché lo avesse fatto, cosa avesse quell’altra troia che lei non aveva. Guarda, mi dice, e si toglie velocemente la maglia… tocca, mi dice, prendendomi una mano e mettendosela sulle tette… non sono un ben di dio da santificare? Per farmele sentire meglio si toglie anche il reggiseno e le sue tette esplodono in tutta la loro marmoreità.

La ragione a quel punto è andata a farsi fottere, le mie mani erano bollenti sulle sue tette. Le ho strizzate, mi sono avvicinato e le ho messo la lingua in bocca mormorandole quanto era stato idiota e che meritava una punizione. Appena ci siamo baciati lei ha iniziato ad ansimare e ha appiccicato il suo bacino contro il mio cazzo. Ha sentito quanto fosse duro, si è staccata, lo ha guardato, mi ha guardato, poi molto semplicemente, sorridendo, si è abbassata alla sua altezza iniziando ad accarezzarmelo da sopra ai pantaloni.

Con molta delicatezza ha aperto la zip, ha abbassato le mie mutande e ha tirato fuori il mio cazzo dai pantaloni guardandomi negli occhi con sguardo libidinoso. Mi faceva malissimo da quanto era duro ma lei ha iniziato a leccarlo tenendolo in mano, si è messa a succhiare la punta e poi a farlo andare in fondo, fino in gola. Piano piano il dolore è diventato piacere. Stavo vivendo il sogno di scoparmi mia cugina. Se lo è strusciato in faccia, lo ha sbattuto contro la lingua, lo ha succhiato, leccato, ingoiato, sputato ed ingoiato ancora. Se avesse continuato per un altro minuto sarei venuto, e non volevo finire così la serata.

L’ho fatta alzare, mi sono tolto tutto, le ho tolto tutto e siamo rimasti nudi, in piedi, a toccarci. L’ho fatta girare, le mani appoggiate alla parete e la figa proiettata verso di me. Con le sue tette bollenti nelle mie mani le ho infilato il cazzo nella figa da dietro godendomi lo spettacolo del suo culo. Ci è scivolato dentro come un coltello caldo nel burro, tanto era bagnata. Ha iniziato a gemere e chiedermi di scoparla più forte che potevo, aveva bisogno di sentire il mio cazzo sfondarle la figa. Ha iniziato a muoversi avanti ed indietro. Vedevo il suo culo pieno e il mio cazzo che scompariva ed appariva tra quelle chiappe eccitandomi sempre di più. In un attimo lei è venuta inondandomi le gambe di umori caldi.

Ho sentito il suo corpo fremere, le sue tette nelle mie mani gonfiarsi, ho sentito il suo urlo strozzato nel momento stesso in cui veniva e un’ondata di calore fondermi il cazzo tutto dentro di lei. Le sue gambe hanno ceduto ed è scivolata sul pavimento, rannicchiata come una bambina. Ma io avevo un cazzo duro come non mai ed avevo bisogno di sborrare. Se ne è accorta. Con molta dolcezza si è inginocchiata ed ha iniziato a masturbarmi, poi a succhiarlo, poi a masturbarmi tenendo in bocca solo la cappella.

Alla fine mi ha preso la mano, l’ha messa sul mio cazzo, ha tolto la sua sempre senza che le sue labbra mollassero la presa sulla mia cappella ed ha lasciato che mi facessi una sega nella sua bocca. Le ho inondata di sborra la faccia, le ho riempito la bocca e lei più le sborravo in faccia più seguiva gli spruzzi con la lingua per prenderne al volo più possibile. Ha raccolto tutta la sborra che aveva addosso e se l’è bevuta tutta. Appagati, ci siamo buttati sul divano. Finalmente avevo scopato mia cugina. Nessun imbarazzo ma tanto piacere. Tanto che lei, dopo un po’, ha iniziato di nuovo a toccarmi. Mi ha detto che non mi avrebbe lasciato stare finchè non le avessi fatto di tutto, inculata compresa. Non abbiamo dormito. Il bello è che lei, andando via la mattina dopo, mi ha detto che avremmo dovuto rifarlo. Non vedo l’ora.